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Saldo e Stralcio Banca Ifis: Ridotti i Debiti di Oltre l’80%

Indice

Problemi con banche o finanziarie? Affidati ai nostri esperti per una consulenza su misura.

Altri due casi di successo per ReAsset e due nostri assistiti, due debiti abbattuti significativamente con una operazione di saldo e stralcio Banca Ifis.

Due posizioni relative a fidi di cassa revocati, il primo con Unicredit ed il secondo con Banco Popolare di Milano.

Entrambe posizioni cedute a Banca Ifis che aveva contattato i clienti minacciando imminente decreto ingiuntivo, spaventando i clienti che fortunatamente si sono rivolti tempestivamente a noi.

Ti starai chiedendo come abbiamo fatto a raggiungere un risultato tanto positivo.

Sei anche tu hai un problema di debito con la banca, e stai cercando spunti per risolvere il problema, questo articolo potrà esserti di aiuto per trovare informazioni e spunti.

Andiamo!!

Saldo e stralcio banca come funziona 

Negli ultimi tempi è comune sentire parlare di saldo e stralcio, ciò accade da quando le banche hanno iniziato, obbligate dalla Banca Centrale Europea, a cedere i crediti cosiddetti “non performanti”, a società specializzate come Banca Ifis, Amco, DoValue, ed altre.

L’opinione comune è che sia semplice ottenere un abbattimento del debito da questi soggetti, ma non è affatto così, occorre affrontare la problematica con professionalità e competenza.

Anche per questo molto spesso veniamo contattati da clienti che hanno provato in autonomia ad ottenere uno sconto ma non ci sono riusciti, ciò rende il nostro intervento più difficoltoso.

Per ottenere un risultato di successo occorre fornire alla banca tutti quegli elementi per convincerla che è meglio incassare di meno che non incassare proprio niente.

Trovare e fornire le motivazioni tecnico/giuridiche, consiste in questo la nostra professionalità.

Le società specializzate, in questo ambito, denominate NPL, non performing loan, acquistano, tutto in una volta, grandi pacchetti di crediti dalle banche.

È risaputo che il prezzo di vendita è sempre molto basso rispetto al valore iniziale del credito.


Questo induce molti a pensare, specie i non addetti ai lavori, che la banca sia disposta a concedere sconti solo per il fatto di avere acquistato un prezzo basso e Credito.


Non è assolutamente così! La banca vuole lucrare quanto più è possibile!

BancaImporto DebitoImporto Saldo a StralcioSomma RisparmiataPercentuale Saldo a Stralcio
BPM€ 75.710,43€ 12.000,00€ 63.710,4384,15%
Unicredit€ 60.161,96€ 10.000,00€ 50.161,9683,38%

La logica dietro al saldo e stralcio

Per capire il meccanismo del “saldo e stralcio bancario” è necessario comprendere la logica che c’è dietro, o meglio la logica della banca che, ricordiamo, è una società che punta al profitto con metodi più o meno leciti.

Ne consegue che quello che è importante per la banca non è a quanto ha comprato il credito ma quanto crede di ricavarci.

I crediti vengono ceduti dalla banca e comprati dalla società NPL in blocco, quindi senza la possibilità di capire la qualità del credito acquistato.

Una volta acquistato il credito la NPL provvederà a esaminare credito per credito, analisi specializzati compiono diverse verifiche, solo per citarne alcune:

  • Presenza di tutti i documenti necessari
  • Validità contrattuale
  • Usura
  • Anatocismo
  • Prescrizione

Effettuate queste verifiche tecnico finanziarie l’operatore passerà a valutare la cosiddetta solvibilità del debitore e dei suoi fideiussori:

  • beni immobili di proprietà
  • stipendio 
  • pensione 
  • conti correnti 

Dall’insieme di questi fattori l’analista darà una valutazione sulla probabilità ed anche delle somme eventualmente recuperabili.

Lo stesso analista suggerirà anche quale sia la strategia migliore da seguire per il recupero del credito che potrebbe essere stragiudiziale ovvero a cura di un Recupero crediti, oppure potrebbe essere un decreto ingiuntivo per crediti chirografari o ancora un precetto per mutuo non pagato.

Ma qual è quindi la giusta percentuale saldo e stralcio banca da offrire per la definizione del debito?

Non esiste una regola precisa su quale sia la migliore percentuale da ottenere in un saldo stralcio, né in relazione alla cifra da offrire né in relazione al risultato aggiunto.

Tutto si basa, in un certo senso, sulla “qualità” della pratica, ovvero sulla completezza della documentazione, la tempestività con cui la banca NPL sta procedendo per il recupero del credito, e sulla presenza di eventuali anomalie come su descritto.

L’altra variabile fondamentale è lo stato della della pratica, ovvero:

  1. Siamo ancora in fase stragiudiziale, la banca non ha quindi mosso alcun passo legale;
  2. La banca ha notificato un decreto ingiuntivo, e siamo ancora entro i termini di quaranta giorni per opporci;
  3. La banca hai già notificato un decreto  ingiuntivo, sono decorsi quaranta giorni ma non ho trovato nulla da pignorare;
  4. La banca ha già notificato un decreto ingiuntivo e trovato uno stipendio o un immobile da pignorare;
  5. La banca ha notificato un atto di precetto, nel caso di mutui ipotecari, e sta permettere l’immobile in vendita all’asta;
  6. La banca ha già già iniziato le procedure per le vendita all’asta dell’immobile.

Questi, in linea di massima, sono gli stadi in cui possono essere le azioni di recupero credito.

Risulta abbastanza logico almeno dal mio punto di vista, che più siamo vicini al punto uno, più sarà facile trovare una soluzione bonaria ed extragiudiziale.

È anche vero che si può intervenire in qualunque delle fasi di cui sopra, molto spesso infatti, le società NPL, che devono gestire migliaia e migliaia di pratiche, commettono errori materiali, tali da inficiare la validità delle loro azioni.

Il nostro lavoro consiste proprio nel trovare tali errori e bloccare quindi le procedure.

Non è facile, ovviamente! E con estrema franchezza devo dire che non sempre è possibile, ma nella maggioranza dei casi sì.

I due casi oggetto dell’articolo.

Questi due clienti si sono rivolte a noi nella fase iniziale, cioè subito dopo aver ricevuto una raccomandata di diffida e messa in mora.

È consigliabile attivarsi tempestivamente dopo aver ricevuto una raccomandata del genere.

Quello che noi facciamo come primo passo dopo l’incarico ricevuto dai clienti, e richiedere formalmente alla banca NPL un accesso alla documentazione del loro possesso.

Questo è un obbligo di legge e loro non possono esimersi dal fornire tutta la documentazione in loro possesso.

Purtroppo non è sufficiente inviare una richiesta semplice alla banca NPL, ma occorre una richiesta formale che evidenzi gli articoli del codice civile e del testo unico bancario che obbligano la banca a fornire documentazione richiesta.

Può sembrare strano ma senza esplicito riferimento a questi articoli la banca non è tenuta a fornire documentazione.

Allo stesso tempo, se la richiesta viene inviata in modo corretto, e la banca non adempie, è possibile segnalare l’inadempimento all’ufficio di vigilanza di Banca d’Italia, cosa che, per mia esperienza, terrorizza i dipendenti bancari.

Una volta ottenuta la documentazione l’analizziamo nel dettaglio per trovare eventuali anomalie.

Analizzata la documentazione bancaria passiamo ad analizzare lo stato patrimoniale del cliente e la sua solvibilità.

Oltre il dato tecnico, di nostra competenza, come usura anatocismo, un altro dato da portare all’attenzione della banca NPL, e la capacità o meglio la non capacità da parte del cliente, di pagare il debito.

Una delle nostre attività, infatti, consiste nel paventare alla banca tutte le possibili azioni che possiamo mettere in campo per ostacolare l’azione di recupero da parte della banca stessa.

Cosa possiamo fare noi di Reasset?

Stilare una perizia econometrica e citare la banca in giudizio per “accertamento negativo “, ovvero quella azione legale con la quale si chiede al giudice di nominare un CTU, consulente tecnico di ufficio, che accerti il reale stato dei rapporti da riavere tra banca e e debitoreQuest’azione è molto utile per mettere in difficoltà alla banca, a parte le tempistiche, un giudizio mediamente in Italia dura dai quattro ai cinque anni, o tre eventuali appello, per esperienza consolidata, il debito non corrisponde mai a quello dichiarato dalla banca.

Ciò considerando tutte le anomalie che le banche applicano di base nei rapporti.

Bene evidenziare che mentre è in corso il giudizio di accertamento del saldo la banca non può fare nessuna azione di recupero.

In molti casi oltre a ottenere un significativo abbattimento del debito abbiamo ottenuto anche un credito.

Nei nei due casi, di questi nostri clienti, abbiamo evidenziato nei modi dovuti, tutte le anomalie presenti nella documentazione contrattuale e contabile, anomalie che sfuggono ai non operatori del setto, ma che sono pane quotidiano per i nostri tecnici.

Abbiamo inoltre fatto presente che avremmo fatto noi ricorso in sede giudiziale.

E quindi in entrambi i casi, nel timore di affrontare un giudizio lungo molti anni e dall’esito per niente scontato la banca ha accettato le nostre proposte a salve stralcio:

Conlusioni

Per ottenere risultati del genere è necessario evidenziare, come narrato nell’articolo, le criticità documentali e patrimoniali, inoltre è necessaria una competenza specifica nel settore, oltreché una elevata capacità di negoziazione.

Non sempre è possibile risolvere il problema di debito bancario ma nella maggioranza dei casi si, le banche fanno leva proprio sulla non conoscenza della normativa bancaria  dell’utente medio anche se istruito in altri settori, leva che con noi non possono utilizzare.

Da oltre dieci anni, ReAsset analizza i rapporti bancari di ogni natura per individuare anomalie e far valere i tuoi diritti, ottenere rimborsi o riduzione e dilazione del debito.

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