Se stai leggendo questo articolo cercando informazioni sulle conseguenze della sofferenza bancaria, è molto probabile che tu stia vivendo questo problema, o perché è già stata esposta la segnalazione in Centrale Rischi sul tuo nominativo – impresa o perché ti hanno comunicato che ciò sta per accadere.
Ci sono due notizie, una cattiva ed una buona.
La cattiva notizia è che la segnalazione a sofferenza rappresenta il peggiore stato che le banche/finanziarie possono segnalare, dalle conseguenze molto gravi per la tua reputazione finanziaria ed il tuo futuro.
La buona notizia è che esistono varie strategie per evitare che la segnalazione sia “accesa” ed altrettante per la sua cancellazione.
Vediamo come difendersi da questa incresciosa possibilità e di conseguenza come uscirne.
Buona lettura.
Cosa è la segnalazione a sofferenza
Con la segnalazione della sofferenza bancaria, l’Istituto comunica lo stato di grave insolvenza del cliente. Legalmente, la “sofferenza banca” è regolata dalla circolare n. 139 dell’11.02.1991 ed i vari aggiornamenti avvenuti nel corso degli anni, di cui l’ultimo si registra nel febbraio 2020.
Iniziamo parlando delle Centrali Rischi, te sarai già chiesto sicuramente cosa siano, questa è la risposta da parte di Wikipedia:
“Le centrali rischi forniscono al sistema finanziario informazioni sulla posizione creditizia dei clienti che ricorrono al credito. In Italia, la Centrale dei Rischi è un sistema informativo sull’indebitamento della clientela verso le banche e le società finanziarie (intermediari).”
Un mito da sfatare è che le CR riportino solo i dati dei “cattivi pagatori”, che, in altre parole, vengano segnalati solo eventi negativi.
Non è così.
In CR viene riportato l’indebitamento e quindi gli impegni verso banche e finanziarie dei soggetti, consumatori o aziende, e la regolarità o irregolarità dei pagamenti.
Quindi se paghi regolarmente ciò sarà visibile e le banche/finanziarie saranno propense ad erogare altro credito. Allo stesso modo, se i tuoi pagamenti non sono regolari, seppur non ancora in sofferenza, le altre banche non saranno disponibili ad erogare altro credito.
Le principali Centrali Rischi in Italia sono:
- Cr Banca D’Italia
- Crif
- Experian
Gli intermediari comunicano mensilmente tutti i dati dei crediti verso i propri clienti, di qualsiasi importo, alle CR.
Banca d’Italia raccoglie e pubblica le informazioni sui crediti pari o superiori a 30.000 euro e i crediti in sofferenza di importo pari o superiore a 250,00 euro.
Come si arriva allo stato di sofferenza
La circolare 139 chiarisce in quali casi si può esporre la sofferenza:
“L’appostazione a sofferenza implica una valutazione da parte dell’intermediario della complessiva situazione finanziaria del cliente e non può originare automaticamente al verificarsi di singoli specifici eventi quali, ad esempio, uno o più ritardi nel pagamento del debito o la contestazione del credito da parte del debitore.”
Non è consentito alla banca segnalare una posizione a sofferenza per singoli ritardi; la banca deve dimostrare il grave e diffuso stato di insolvenza e di impossibilità oggettiva di pagare gli impegni finanziari nel complesso dell’indebitamento.
Ogni istituto di credito ha diverse regole e tempistiche per l’appostazione della segnalazione, ciò per conformarsi alla normativa, anche se molto spesso, rileviamo anomalie ed errori gravi da parte delle banche.
La banca dovrebbe segnalare solo dopo un prolungato stato di insolvenza, ovvero dopo svariate rate non pagate, in caso di mutui o finanziamenti, di norma 6/8 rate.
Per i fidi di cassa o gli anticipi fatture ciò avviene, normalmente, dopo un significativo periodo, parliamo di mesi, di utilizzo irregolare del fido accordato.
I passi (sostanzialmente) sono sei:
- Vari solleciti di pagamento
- Tentativi di recupero del credito
- Apertura della posizione bancaria ad incaglio
- Lettera di revoca del fido/facilitazioni creditizie
- Lettera di preavviso di segnalazione
- Segnalazione del cliente per sofferenza bancaria alla Centrale dei Rischi
Quali rapporti bancari possono essere oggetto di segnalazione
Le operazioni di finanziamento oggetto di segnalazione sono:
- Apertura di credito in c/c
- Finanziamenti per anticipi su crediti e documenti e sconto di portafoglio commerciale
- Credito personale
- Credito finalizzato
- Factoring
- Leasing
- Mutui
Di recente è stata aggiunta la possibilità di segnalare anche gli scoperti di c/c in assenza di affidamento.
Prima di esporre il nominativo del debitore a sofferenza la banca è tenuta a rispettare determinati passaggi, così come regolato dalla normativa vigente.
In un primo momento, la banca dovrà dare la possibilità al proprio cliente di regolarizzare la propria posizione finanziaria, in un determinato lasso di tempo.
Il pagamento dovrà avvenire entro un termine stabilito e concordato, in unica soluzione o anche a rate, dipende dalla politica commerciale della banca e dal tipo di finanziamento.
Nel caso di prolungata insolvenza la banca deve comunicare a mezzo raccomandata l’imminente esposizione a sofferenza in Centrale dei Rischi. In assenza di tale comunicazione, come spesso accade, la segnalazione è illecita e deve essere revocata.
Una volta esposta a sofferenza la posizione, la banca passerà la pratica all’ufficio legale per il recupero legale del credito; verrà emesso quindi un precetto nel caso di mutui o un decreto ingiuntivo per tutti gli altri rapporti.
È tendenza attuale, stante la normativa, la cessione a società specializzate nella gestione di questo tipo di crediti detti non performanti, NPL (non-performing loan).
Anche se ti trovi in questa condizione non ti scoraggiare, è possibile affrontare e risolvere il problema.
Noi di ReAsset disponiamo di tecnici ed Avvocati con altissima qualificazione nel contenzioso bancario, in grado di assisterti e risolvere il problema.
Certo, prima si inizia con la difesa meglio è.
Sofferenza bancaria: quanto dura
Adesso andiamo a vedere le tempistiche, in altre parole la durata di permanenza nelle centrali rischi, sempre per comprendere meglio le sofferenza bancaria e le conseguenze.
Partiamo dal punto zero: il cliente è momentaneamente insolvente.
Finché la posizione del debitore è ad “incaglio”, quindi una posizione di cui sono a conoscenza solo la banca ed il debitore, la banca concederà un tempo per il rientro, normalmente 10-14 mesi; a volte si arriva anche a 24 mesi, in altri casi la banca chiede il rientro in 6 mesi, è sua discrezione anche in funzione dell’interlocutore.
Il mancato rientro entro il termine concordato determinerà la fase successiva, ovvero la segnalazione a sofferenza, che viene esposta sia in CRIF che in Centrale Rischi Banca D’Italia. La sua durata è pari a 36 mesi (sempre che nel frattempo non ci siano altri eventi rilevanti).
Nei fatti, la segnalazione sarà esposta sino a quando il debito non verrà saldato, e dopo che verrà estinto, anche per un saldo a stralcio la segnalazione resterà ancora per 24 mesi.
È fenomeno del momento la cessione dei crediti non performanti, come già detto, si nota quindi che un credito viene ceduto più volte. Non è atipico osservare che una banca cessa la segnalazione con la dicitura “ceduto a perdita”, anche questa è una segnalazione negativa che dura 24 mesi.
Dopo di che vedremo la segnalazione a sofferenza apparire su nuova banca, che comunque ha l’obbligo di avvertire a mezzo lettera raccomandata il debitore.
Sofferenza bancaria: conseguenze
Diversamente dall’apertura di una posizione ad incaglio, che risulterà momentanea se gestita e chiusa nei termini concordati, i debiti in sofferenza avranno come conseguenze uno stato permanente per il debitore, che si vedrà richiedere il rientro di tutti i finanziamenti, mutui, fidi in essere, anche quelli pagati regolarmente. Inoltre, il soggetto esposto a sofferenza non avrà più accesso al credito, nemmeno per cifre piccole come per l’acquisto di un telefonino.
Quello che c’è da sapere è che la sofferenza colpisce, allo stesso identico modo, non solo il debitore principale ma anche chi ha prestato fideiussione per lui, normalmente i parenti stretti.
Poi ci sono le conseguenze legali, ovvero il tentativo che farà la banca di recuperare il suo credito.
È essenziale, in questa situazione, essere seguiti da tecnici ed Avvocati specializzati in contenzioso bancario.
Sofferenza bancaria: come uscirne
Esistono varie tecniche per impedire la segnalazione o ottenere la sua cancellazione. Certo è sempre necessario un approccio professionale per la soluzione del problema.
Bisogna tenere a mente che l’esposizione a sofferenza comporta grandi disagi sia al debitore che alla banca.
- Il debitore avrà l’accesso al credito impedito.
- La banca dovrà accantonare delle somme per la perdita eventuale e probabile.
- Maggiori sono le sofferenze, maggiori sono gli accantonamenti richiesti dalla BCE.
Una condizione di disagio generale, ma la banca sa benissimo che è l’unico strumento, la segnalazione, per portarti, prima o poi, a pagare, a meno che tu non sia un nullatenente senza nessuna speranza per il futuro, ma non saresti qui a leggere.
Come possiamo aiutarti noi di ReAsset
Il focus di questo articolo è stato incentrato sulla domanda: sofferenza bancaria e conseguenze. Come visto, possono essere molto antipatiche. Vediamo pertanto come agiamo:
- Se sei in possesso della documentazione possiamo iniziare a lavorare, altrimenti pensiamo noi a richiedere alla banca tutta la documentazione occorrente.
- Analizziamo, quindi, la documentazione contrattuale in cerca di anomalie quali usura, anatocismo o l’applicazione di tassi non pattuiti.
- Verifichiamo se le somme richieste sono corrette, o, come spesso accade, sono gonfiate artatamente.
- Nel caso il credito sia stato ceduto, analizziamo la documentazione relativa per verificarne la validità, cosa che, credimi, non è affatto scontata.
- Accediamo, con il tuo consenso, alle Centrali Rischi e procediamo all’analisi della loro correttezza. Verifichiamo quindi che la banca si sia attenuta alla normativa vigente o abbia commesso qualche inadempimento o qualche errore.
La mole di lavoro e posizioni che devono elaborare è enorme, è quindi molto probabile, fortunatamente, per l’occhio preparato, trovare delle anomalie.
Soluzioni sofferenza bancaria
A seconda del risultato delle analisi svolte, valuteremo insieme a te quale strategia adottare, precisamente se:
- Adire all’ABF, arbitro bancario finanziario;
- Proporre un reclamo direttamente alla banca;
- Intavolare una trattativa con la banca per un saldo e stralcio;
- Proporre un giudizio ordinario in Tribunale;
- Proporre un giudizio veloce, ovvero cautelare, sempre in Tribunale.
Tutto varia dalle risultanze delle analisi.
Ti svelo un “trucco”: l’essenziale per ottenere un risultato di successo, che sia un buon saldo a stralcio, una cancellazione della segnalazione o un abbattimento ed anche un azzeramento dello stesso, l’essenziale è mettere in difficoltà la banca. In altre parole, evidenziare tutti gli errori commessi, le anomalie applicate che spesso possono portare ad una totale inefficacia delle loro richieste.
Ovviamente per fare tutto questo è necessaria una preparazione specifica e molta esperienza sul campo.
Da oltre dieci anni, ReAsset analizza i rapporti bancari di ogni natura per individuare anomalie e far valere i tuoi diritti, ovvero farti ottenere rimborsi e risarcimenti o riduzione e dilazione del debito.